Quali cose è meglio NON fare con la casa pignorata?
Dopo aver ricevuto un atto di pignoramento ci sono parecchie cose che potresti pensare di fare e che, nell’immediatezza, potrebbero anche sembrarti assolutamente sensate o convenienti.
Purtroppo in questi casi può anche capitare di intestardirsi su una cosa e smettere di valutare qualsiasi alternativa, magari più valida e proficua, di fatto eliminando qualsiasi reale possibilità di risolvere il problema.
Molti hanno perso dietro a soluzioni improbabili del tempo prezioso che, se impiegato subito nella direzione giusta, gli avrebbe permesso di uscire bene da una situazione che sembrava irrisolvibile. Alcuni di loro, purtroppo, hanno pure aggravato la loro situazione anziché migliorarla.
Con questo articolo voglio aiutarti ad evitare alcuni sbagli in cui è più facile incappare, perché frutto di convinzioni o dicerie così radicate nella credenza popolare da essere considerate soluzioni infallibili.
Sperare che il pignoramento decada
Forse non sai che, per legge, il pignoramento decade se dopo 45 giorni non viene richiesta dal creditore l’assegnazione o la vendita.
Bene, questa ipotesi scartala, perché un creditore che mette in moto un meccanismo lungo e costoso per riavere indietro dei soldi difficilmente “dimenticherà” di rispettare questa scadenza.
Sarebbe come decidere di affidarsi solamente alla buona sorte, io eviterei!
Fare opposizione
Al pignoramento può essere proposta opposizione. In generale puoi opporti ad un atto se ritieni che sia stato commesso un errore nel contenuto o se ci sono dei vizi formali.
Voglio metterti subito in guardia da questa prassi, spesso sfruttata da alcuni avvocati senza tanti scrupoli che, dietro tuo pagamento, tengono in vita le tue speranze con l’ipotesi di una soluzione che quasi mai si rivela efficace.
L’atto di pignoramento infatti difficilmente avrà dei vizi, visto che sarà stato scritto da altri legali, né puoi opporti al pignoramento nel merito perché se avevi ottenuto un prestito o un mutuo e, purtroppo, ad un certo punto non sei più riuscito a pagarlo, mi dispiace ma non potrai accampare scuse.
Non fare opposizione se sai di essere in difetto e impiega i tuoi soldi in qualcosa di diverso!
Chiedere un prestito, un finanziamento o rinegoziare il mutuo
Non dovrei nemmeno toccare questo tasto, ma purtroppo c’è sempre qualcuno che ci perde tempo prezioso che potrebbe impiegare in attività più utili alla causa.
Chiedere un finanziamento, o un prestito, se hai un pignoramento immobiliare sulle spalle non ha molto senso, poiché la banca dati in cui vengono segnalati i cattivi pagatori (come te in questo momento, purtroppo…) è accessibile a tutti.
Sarebbe come dire “mi presti dei soldi per ripagare un debito che ho contratto con un altro ma non ho più ripagato?”. In effetti non è credibile che qualcuno ti ascolti.
Se hai pensato di di rinegoziare il mutuo, purtroppo devo deluderti ancora. Se sei stato pignorato a causa del mutuo non pagato non puoi rinegoziarlo, semplicemente perché adesso non esiste più alcun mutuo, il contratto si è estinto per inadempimento di una parte (tu).
Inoltre, un po’ come prima, non credi che sarebbe poco credibile che la banca a cui non hai più pagato le rate (né adempiuto al decreto ingiuntivo, né al precetto…) ti dia altro credito?
Non perdere tempo dietro ad altri prestiti, non puoi ripagare un debito facendo altri debiti!
Donare la casa
Togliti dalla testa quello che ti ha raccontato al bar un conoscente di un amico di un collega: non puoi donare la casa a tua moglie, non puoi darla in usufrutto a tua suocera, né puoi affittarla ad un tuo lontano parente.
Non puoi fare nessuna cosa finalizzata a sottrarre la casa alla vendita forzata perché il pignoramento “annulla” l’effetto di qualsiasi atto posto in essere sull’immobile.
In parole povere qualunque cessione del bene tu faccia, è come se non fosse mai avvenuta, quindi non potrai autonomamente vendere (o cedere in altro modo!) la tua casa pignorata senza il preventivo accordo con i creditori.
Questo significa anche che, in teoria, potresti vendere la casa e ripagare i creditori se questi ti autorizzano prima a farlo.
Pensare che non ti butteranno mai fuori di casa
Questa è una delle credenze più comuni e, purtroppo, quella più difficile da sradicare.
Non esistono figli piccoli, non esistono parenti disabili, non esistono anziani: quando la casa viene venduta all’asta il nuovo proprietario ha tutto il diritto, e certamente l’interesse, di fare uscire chi c’è dentro.
Potrai aver sentito notizie in tv, oppure te le avrà raccontate al bar il solito conoscente dell’amico del collega, ma non esiste legge che permetta a chi abita una casa che va all’asta giudiziaria di rimanervi dopo la vendita.
Certo, ci sono dei tempi da rispettare per permettere al vecchio proprietario di trasferirsi, e forse potranno passare mesi prima che il nuovo proprietario attivi le procedure di sgombero.
Purtroppo per te, però, prima o poi qualcuno verrà a bussare alla tua porta, ti farà uscire insieme a tutti quelli che abitano con te e cambierà la serratura, anche con l’aiuto della forza pubblica.
Non potrai accampare alcuna scusa, d’altronde la casa non sarà più tua e non avrai alcun titolo per rimanervi.
È triste, lo capisco, ma devo aprirti gli occhi su questa cosa che inganna davvero tanti pignorati e li convince ad attendere passivamente l’asta senza fare nulla per risolvere la situazione, nella convinzione che nessuno potrà mai venire a buttarli fuori con la forza.
Contattaci per una consulenza gratuita e ti spiegheremo in modo chiaro come puoi risanare la tua posizione debitoria e tornare a vivere sereno.